GEMOS ha stretto un accordo di partnership con il Gruppo Hera, colosso multiutility italiano, per implementare un progetto di economia circolare e favorire quindi processi produttivi e di consumo responsabili, ad incorporazione della sostenibilità ambientale nella strategia aziendale.
Il progetto
Il progetto si chiama HOVE e consiste nella raccolta e trasformazione innovativa degli Oli Vegetali Esausti attraverso un processo virtuoso nell’ambito di una filiera controllata e certificata con lo scopo di produrre biocarburante 100% di origine vegetale.
La raccolta degli OVE per la produzione di biocarburante consente di ridurre l’impatto sull’ambiente. Infatti, la produzione di biodiesel risulta essere, in termini di emissioni, molto meno impattante rispetto alla produzione di gasolio di origine fossile, in particolare genera emissioni di anidride carbonica dell’83% inferiori rispetto alla produzione di gasolio di origine fossile. Questo in quanto le emissioni di CO2 immesse in atmosfera derivanti dalla produzione di gasolio tradizionale corrispondono a 4.042 kg per tonnellata, mentre una tonnellata di biodiesel prodotto da filiera OVE è pari a 704 Kg di CO2, per un GHG Saving o Indice di Sostenibilità dell’83% (dati del Gruppo Hera).
I risultati di GEMOS nel processo circolare
Nei primi sei mesi di attivazione del progetto di economia circolare siglato con il Gruppo Hera, da novembre 2023 a maggio 2024, GEMOS ha destinato alla trasformazione di oli esausti in biocarburante idrogenato, 3.050 kg di oli vegetali esausti derivanti dalle preparazioni alimentari nei numerosi siti produttivi dell’azienda coinvolti nell’iniziativa.
Il processo che ha portato a destinare oltre tre tonnellate di OVE in un semestre è partito dalla raccolta degli oli esausti, come quelli comunemente utilizzati per friggere, nelle cucine GEMOS, per poi essere trasferiti dal Gruppo Hera in un primo impianto di trasformazione e successivamente trasportati alla bioraffineria Eni di Porto Marghera, dove l’olio viene trasformato, mediante tecnologia brevettata, in biocarburante idrogenato (Biocombustibile HVO). Quest’ultimo confluisce in parte nel gasolio così da poter essere reimmesso nelle flotte.
La continuità delle fasi di raccolta, trasformazione e reintegro genera un esempio emblematico di economia circolare che consente di sostituire il gasolio di origine fossile con biocarburante di elevata qualità, portando a importanti vantaggi in termini di riduzione delle emissioni inquinanti. Ne risulta una filiera sostenibile, tracciabile e certificata secondo lo schema nazionale ed europeo ISCC (International Sustainability & Carbon Certification).
Direzione sostenibilità
La collaborazione tra GEMOS e il Gruppo Hera nasce dalla volontà di raggiungere traguardi comuni nei confronti di due degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, a garanzia della costituzione di modelli di produzione e consumo sostenibili e della lotta al cambiamento climatico attraverso uno sforzo concreto e tracciabile. Infatti, GEMOS rendiconta all’interno di un report ambientale i risultati raggiunti per misurare in modo trasparente l’impegno che da anni prosegue in direzione della sostenibilità.
“In un panorama industriale sempre più sfidante, vogliamo essere un esempio virtuoso nell’ambito della transizione ecologica, dimostrando che l’unione fa la forza quando si parla di economia circolare e che, la cooperazione di valore con Hera può apportare un contributo concreto al benessere non solo dell’ambiente, ma anche dell’impresa e del territorio in cui opera” spiega Mirella Paglierani, Presidente GEMOS.
La trasformazione di un rifiuto come l’olio esausto in una risorsa attiva consente di ridurre le emissioni climalteranti ed evitare uno smaltimento dannoso degli scarti nell’ambiente, contribuendo alla transizione energetica e più ampiamente, a diffondere la cultura dell’economia circolare, destinata a disegnare i servizi del futuro sostenibile.
L’impegno di GEMOS non si limiterà ai risultati finora raggiunti; la cooperativa di ristorazione si è infatti posta nuovi obiettivi da raggiungere nel secondo semestre del 2024, estendendo la raccolta ad altri siti produttivi e aumentandone i volumi, in uno piano strategico mirato a potenziare le proprie performance sostenibili a beneficio di tutti gli stakeholders.